La giornata di una mamma lavoratrice è un po’ come una partita di tetris, tutta ad incastri e guai a sbagliare che la tabella di marcia viene scombussolata con pesanti ripercussioni.
La mia giornata tipo inizia con la sveglia tra le 5.30 e le 6, dipende se mio marito fa il turno di mattina o di pomeriggio, perché in questo ultimo caso le accompagna lui a scuola ed io posso concedermi mezz’ora di sonno in più, che per me è proprio una manna dal cielo.
Quando suona la sveglia puntualmente metto il ritarda e sonnecchio ancora un quarto d’ora, poi mi alzo faccio colazione e mi piace rilassarmi godendo del silenzio che regna in casa, mi vesto e trucco e preparo, se non sono riuscita per la troppa stanchezza la sera prima, il pranzo per me e mio marito (in ufficio da me non c’è la mensa e poi vogliamo mangiare sano e quindi ci portiamo il pranzo da casa!).
Iniziano poi i mille giri per casa per sistemare, ordinare, mentre preparo la colazione per le bimbe e vado a svegliarle intorno alle 6.40, ci vogliono almeno quindici minuti prima che siano operative, un po’ di coccoline e posiziono Beatrice sul divano con il biberon e Giorgia sul tavolo davanti alla tv con la sua tazza di latte e fette biscottate (da poco siamo diventate grandi e abbiamo abbandonato il biberon) e qui inizio una serie di “Dai sbrigati” “mangia che facciamo tardi” “bevi tutto il latte”, la sua colazione è da vero bradipo dura almeno 20 minuti con diversi incanti davanti alla tv, mentre io nel frattempo ho preparato la piccola dalla testa ai piedi.
Il momento peggiore è poi convincere Giorgia a lavarsi e vestirsi, puntualmente quasi tutti i giorni devo sgridarla e minacciarla (si somo proprio una cattiva madre!) e convincerla a venire in bagno facendole portare qualche gioco/libro.
Metto a tutte e due il piumino con tanto di sciarpa e cappello e nel frattempo apro le finestre della sala da pranzo in modo rapidissimo mentre mi metto le scarpe, pettino e infilo il giaccone (vi dicevo che è tutto un gioco ad incastri!!!)
Nel frattempo tutti i giorni c’è qualche capriccio da gestire o litigata da domare.
Ripasso per tutte le stanza a chiudere le finestre e le porto in macchina per accompagnarle dai miei genitori intorno alle 8, si occupano loro poi di portarle a scuola.
Torno a casa lascio l’auto e prendo lo scooter, lavoro in centro ed è l’unico mezzo di trasporto comodo e rapido per spostarsi in una grande città come Roma.
E voi direte: “ma non sei già stanca?!?!” “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”, però so che in ufficio mi riposerò sia fisicamente che soprattutto mentalmente almeno fino alle 17.
Torno a casa e, se mio marito fa il turno di pomeriggio staccando alle 20, vado io a prendere le bimbe dai miei genitori e puntualmente non vogliono andare via da casa loro (che sarei tentata di lasciarcele!) così se tutto va bene per le 18.45 siamo fuori di lì.
(Se invece mi dice bene che le va a prendere mio marito, mi concedo un oretta in palestra tutta per me, ma se riesco ad andare 2 volte a settimana è già tanto).
Arriviamo a casa e lì è un corri corri per preparare la cena e cercare di stare un po’ con loro a giocare, di solito mentre si cuoce qualcosa, alcune volte cerco di coinvolgere nella preparazione per stare un po’ insieme anche mentre preparo la cena.
Ceniamo per le 19.30 e da che si stavano per addormentare prima del pasto, poi diventano dei veri e proprio vulcani in esplosione, iniziano a correre e a smontare casa, che ci vogliono diverse sgridate per calmarle e prepararle per la notte.
Quando finalmente riusciamo a metterle a letto, leggo a tutte e due una favola, la preferita per eccellenza è Biancaneve (con il libro super consumato) e nel giro di 10 minuti crollano….ed io esulto in rigoroso silenzio!
Arriva per me e mio marito il meritato riposo, ogni tanto ci guardiamo un film o parliamo della nostra giornata ma il 90% delle volte ne approfittiamo e ci mettiamo subito a dormire anche noi.
E domani si rinizia…….
Credo che questa sia più o meno la vita di tutte noi mamme, sempre in movimento, sempre ad incastri, se poi si stanno parecchie ore fuori casa per lavoro diventa tutto più faticoso, subentrano i sensi di colpa per avere poco tempo da dedicare al gioco con i propri figli, ma anche il poco tempo a disposizione per stare con loro è qualcosa di meraviglioso, i loro abbracci e baci e le risate insieme ti danno la carica giusta per “andare avanti” e superare la stanchezza (quella fisica un pò meno però).
E la vostra giornata tipo com’è? Raccontatemela che sono molto curiosa e magari riesco anche a rubarvi qualche tattica.
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