Anche per la piccola di casa, è arrivato il tanto atteso momento di togliere il pannolino, un grande cambiamento per lei (e per noi), un piccolo passo verso l’autonomia.
Il tempo non è stato molto dalla nostra parte, ma il 27 Maggio, approfittando di un giorno che non è andata a scuola, la mattina appena svegliata ho annunciato a Beatrice che da quel momento avremmo tolto il pannolino, che per lei era molto importante perché significava che stava diventando grande proprio come sua sorella.
L’ho portata al bagno e messa sul vasino, spiegandole che quando doveva fare la pipì avrebbe dovuto dirmelo….poi abbiamo scelto insieme le mutandine da indossare (di Frozen) e l’ho lasciata libera per casa solo con gli slip.
In questa fase dello spannolinamento vestiti i bambini in modo comodo, leggins o pantaloni con l’elastico e per le femminucce delle pratiche gonnelline.
Mi sono armata di tanta tantissima pazienza, perché quando si è nella fase dello spannolinamento bisogna averne tantissima, mai sgridare i bambini ma spiegarli come fare, lodarli e premiarli.
Mi sono armata anche di tantissimi cambi, slip, leggings e calzini.
Non ci siamo rinchiuse in casa, anzi il primo giorno siamo anche uscite in macchina e andate in un negozio di scarpe, vi lascio immaginare come ero terrorizzata dall’idea che avrebbe potuto “allagare” il negozio…ma non è stato così ed io ho tirato un sospiro di sollievo una volta uscita.
Ovviamente il primo giorno è stato un vero disastro, pipì ovunque e molto spesso (tranne che nel negozio per fortuna!).
I giorni seguenti sono andati allo stesso modo, più o meno, di una che riuscivo a fargliela fare in bagno ce ne erano subito dopo altre due che le faceva a terra.
Il lunedì è tornata a scuola, e purtroppo a malincuore, ho dovuto rimettere il pannolino, perché le maestre sono abituate a fare in questo modo, li tengono con il pannolino fino a quando non vedono loro che iniziano a dirlo, sinceramente non condivido questo metodo, quando si decide di togliere il pannolino secondo me bisogna essere decisi e mai tornare indietro, perché si finisce soltanto con il confondere il bambino.
Nella sfortuna, posso dire che siamo state fortunate, martedì mi chiamano da scuola che ha la febbre, ho pensato subito alle prime avvisaglie della varicella (che poi si sono rivelate tali), ma ero felice perché così l’ avrei potuta tenere a casa solo con gli slip…e infatti nel giro di due giorni ha iniziato a dirmi quando doveva fare la pipì, per la cacca ci sono voluti ancora qualche altro giorno, ma nel giro di una settimana ha imparato a riconoscere gli stimoli e a dirlo.
Ogni volta che faceva la pipì nel vasino e me lo diceva la premiavo con un cioccolatino e lei era tutta felice.
Quando invece ha iniziato a dirmi che doveva fare la cacca, come le avevo promesso siamo uscite ha comprare un regalo che le piaceva tanto, la principessa Merida (quella di Ribelle) con il vestito a clip.
Non me lo aspettavo fosse così veloce, e invece la “gnappetta” mi ha sorpreso!
A scuola non è più rientrata perché poi le è venuta la varicella e siamo partiti per le vacanze, ma ho già annunciato alle maestre che quando tornerà a luglio starà senza pannolino.
Con Beatrice, a differenza dello spannolinamento di Giorgia, è stato più veloce e semplice, nel giro di una settimana ha imparato perfettamente, è proprio vero ogni figlio è diverso dall’altro.
Ora usiamo solo il riduttore, più pratico senza doverlo pulire ogni volta…via di sciacquone ed è tutto pulito dinuovo.
La notte per dormire abbiamo messo il pannolino per almeno tre settimane, poi ho visto che quando si svegliava la mattina era asciutto e lo abbiamo tolto anche la notte (in vacanza), mettendo per sicurezza il coprimaterasso impermeabile e una traversa usa e getta sotto.
Anche voi siete alla prese con lo spannolinamento? Ricordatevi di essere decise prima voi, avere tanta pazienza, motivare il bambino a fare meglio quando la fa sotto e lodarlo e premiarlo quando invece ve lo dice.
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